Progetti e Eventi 2006 - 2016

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Eventi

     Convegni e presentazioni
     Serate con l'autore 2010 - 2016

    
Progetto Recupero costruzioni rurali in legno

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Interreg Italia - Austria

 

Programmi

PROGRAMMA ANNO 2007

PROGRAMMA ANNO 2008

PROGRAMMA ANNO 2009

PROGRAMMA ANNO 2010

PROGRAMMA ANNO 2011

PROGRAMMA ANNO 2012

PROGRAMMA ANNO 2013

PROGRAMMA ANNO 2014

PROGRAMMA ANNO 2015

PROGRAMMA ANNO 2016

 

Eventi

Convegni e presentazioni

2007

Nel convegno del 24 novembre 2006 promosso dalla Fondazione Centro Studi
LE NUOVE OPPORTUNITÀ PER LA MONTAGNA

piller conv 24v nov 06.jpgLa programmazione dell'Unione Europea, dello Stato e della Regione, avrà in futuro sempre meno attenzione per la specificità della montagna, ma ciò non significa che non vi saranno risorse. Sarà però necessario uno sforzo progettuale e creativo delle componenti pubbliche e private che operano in montagna per poter accedere ai fondi che si renderanno disponibili nel prossimo periodo di programmazione 2007-2013. Mauro Varotto, esperto della società Euris di Padova, ha così sintetizzato la "missione" che attende enti pubblici e privati nei prossimi mesi. Un periodo fondamentale che dovrà servire per predisporre idee e progetti condivisi finalizzati allo sviluppo locale del comprensorio Comelico e Sappada. E in questo senso potrà tornare utilissimo il tavolo di concertazione dell'Intesa Programmatica d'Area (IPA) che una recente legge regionale ha ormai valorizzato in modo definitivo. Un folto pubblico di amministratori, sindaci, consiglieri comunali, rappresentanti di categoria ha partecipato venerdì sera 24 novembre 2006 al primo seminario promosso dalla neonata Fondazione Centro Studio Transfrontaliero del Comelico e Sappada nella sede della Comunità Montana. Nell'occasione il presidente Valerio Piller Roner ha anche sintetizzato gli scopi istituzionali del nuovo ente e le linee programmatiche per il prossimo futuro. "Sarà uno strumento per sostenere i Comuni, la Comunità Montana, le realtà locali" ha detto Piller Roner "e per consentire di utilizzare tutte le opportunità della UE, dello Stato e della Regione, finalizzate allo sviluppo locale". Nel suo intervento Mario Zandonella, componente del C.d.A., ha illustrato a grandi linee l'esito del convegno svoltosi a Bruxelles, presso la Commissione Europea, sulla cooperazione internazionale nel periodo 2007-2013. E infatti saranno proprio i fondi per la cooperazione transfrontaliera Italia - Austria, grazie anche ai contatti e alle esperienze maturate in seno all'Interreg Rat di Dobbiaco, le maggiori risorse per interventi anche strutturali nell'alta provincia di Belluno, assieme ai fondi del Piano di Sviluppo Rurale che possono vedere ancora protagonisti gli enti pubblici e privati del Comelico e Sappada. Il dibattito che è seguito alle relazioni è servito per chiarire alcuni punti rilevanti sui temi dello sviluppo locale. Come ha concluso Valerio Piller Roner, ringraziando i presenti, altri incontri di approfondimento seguiranno, anche con lo scopo di valutare le concrete opportunità da utilizzare, dopo una adeguata e condivisa revisione della programmazione dell'Intesa Programmatica d'Area.

Analisi dello stato attuale della cooperazione transfrontaliera nell’area

La programmazione delle attività della Fondazione CST è necessariamente sviluppata sulla base di un’attenta analisi dello stato attuale della cooperazione transfrontaliera che nel periodo di programmazione 2000-2006 ha interessato l’area di pertinenza della Fondazione. L’analisi mira a verificare i partenariati, i risultati ottenuti, gli impatti reali sul territorio con riferimento alle seguenti iniziative:
- progetti transfrontalieri finanziati dai Programmi Interreg IIA e IIIA Italia/Austria che nel periodo hanno interessato le aree del Veneto, dell’Osttirol e della Carinzia, con riferimento anche a strutture già operanti sul territorio con finalità simili (es. Interregrat);
- progetti finanziati nell’ambito di altri programmi di cooperazione (es. Interreg 1118 e C, Interact, ESPON, Azioni Innovative, Leader transnazionale, ecc.) e caratterizzati da partenariati più estesi;
- partenariati transfrontalieri e transnazionali che, pur non essendo originati da progetti cofinanziati, si sono autonomamente sviluppati sul territorio (es. iniziative di gemellaggio di varia natura);
- partenariati sviluppati a livello locale (tavoli di concertazione istituzionali dei patti territoriali, delle IPA, ecc.).

L’analisi consente quindi di evidenziare la dimensione e la qualità della cooperazione esistente ed i punti di forza e di debolezza della attività transfrontaliere effettuate. L’analisi contiene una sezione dedicata alla formulazione delle linee guida che dovranno orientare le iniziative di cooperazione nel periodo 2007-2013.

 

2008

Da "Agenda 2000" ad "Agenda 2007" dell'Unione Europea 

Politiche, programmi e risorse dell'Unione europea per lo sviluppo socio-economico del Comelico e Sappada dal 2007 al 2013

conv 7 mar 08 a.JPGNei prossimi anni le risorse europee per lo sviluppo territoriale saranno sempre più significative. A maggior ragione nella Provincia di Belluno, dove le politiche e i programmi dell’Unione Europea rappresentano già da tempo un’essenziale fonte di finanziamento dello sviluppo economico e sociale del territorio. I trasferimenti statali e regionali e i tributi propri, infatti, sono appena sufficienti per far fronte ai compiti istituzionali assegnati agli Enti locali. La promozione di politiche di sviluppo in ambito locale richiede, invece, risorse aggiuntive, tra le quali le principali sono i fondi comunitari. Tuttavia, come insegna l’esperienza, per accedere a tali risorse è necessario che un territorio si auto-organizzi attorno a obiettivi e a strategie di intervento condivise, con una chiara definizione dei ruoli e delle responsabilità di intervento. Il seminario di orientamento strategico, svoltosi nel mese di marzo nella sala consiliare della Comunità Montana e al quale sono stati invitati i rappresentanti degli Enti locali del territorio cadorino, aveva un duplice obiettivo: da un lato fornire una panoramica completa degli strumenti di finanziamento comunitari per il nuovo periodo di programmazione delle politiche comunitarie 2007-2013; dall'altro avviare in sede locale un nuovo percorso di programmazione, concertata e coordinata, dello sviluppo sostenibile del nostro territorio. Relatori dell'incontro sono stati Luca Ferrarese e Mauro Varotto, funzionari della Società Euris di Padova, specializzata nella materia. In particolare Varotto ha trattato le linee fondamentali delle politiche dell'Unione Europea tese a valorizzare il patrimonio di conoscenza e di crescita culturale dei cittadini d'Europa per aumentare la competitività e l'efficacia delle iniziative. Ferrarese ha invece svolto un'ampia panoramica sui diversi fondi disponibili per gli enti pubblici e privati, con particolare attenzione a quelli legati alla cooperazione europea, transfrontaliera, interregionale e transnazionale. L'iniziativa, promossa dalla Fondazione Centro Studi Transfrontaliero, in collaborazione con la Comunità Montana Comelico e Sappada, è stata rivolta a tutti gli amministratori dell'area cadorina per fornire un utile supporto in un momento particolarmente delicato per gli enti locali in montagna, visti i consistenti tagli alla pubblica amministrazione contenuti nell'ultima legge finanziaria.


Presentate dalla Fondazione Centro Studi
NUOVE IDEE PER LO SVILUPPO DEL COMELICO E SAPPADA


La Fondazione Centro Studi del Comelico e Sappada ha presentato ad ottobre in un incontro presso la sede della Comunità Montana alcune idee progetto per lo sviluppo del comprensorio e della Val Visdende in particolare. Erano presenti i rappresentati dei Comuni di Santo Stefano di Cadore e San Pietro di Cadore, il presidente dell'Associazione Regole Adriano Zandonella e l'Assessore provinciale Daniela Larese. Il lavoro che la Fondazione, nell'ambito dei suoi scopi istituzionali, ha elaborato con l'aiuto dei consulenti dell'Euris e di altri esperti professionisti mirava a ipotizzare interventi per un approccio innovativo sulla gestione della Val Visdende, autentica perla del comprensorio. Come ha specificato il presidente della Fondazione, Valerio Piller Roner, l'ente non intende sostituirsi agli enti pubblici e privati titolari delle competenze in materia, ma ha inteso predisporre alcuni spunti operativi, corredati da una concreta illustrazione di fattibilità economica, anche con il supporto di fondi europei, statali e regionali. Le idee illustrate ai presenti, legate ad una fruizione ecocompatibile della Val Visdende, sono state giudicate interessanti e verranno approfondite in sede pubblica e nell'ambito regoliero nelle prossime settimane. Oltre che per la Val Visdende, la Fondazione ha sviluppato ipotesi concrete anche per lo sviluppo del comprensorio invernale sappadino e per l'auspicato collegamento sciistico tra Padola e la Val Pusteria, attraverso Passo Monte Croce Comelico, indispensabile per la prosecuzione di una offerta di turismo invernale al passo con i tempi. Infine un altro settore di intervento ha riguardato la filiera del legno e l'utilizzo ragionato delle biomasse, proposta attuale visto che a fine ottobre ha iniziato la sua attività produttiva la centrale a biomasse del Comune di S.Stefano di Cadore. Le idee proposte per investimenti complessivi a lungo termine di molti milioni di euro rappresentano una base di discussione per programmare lo sviluppo del comprensorio Comelico e Sappada dei prossimi anni.

 

2009

Foltissima partecipazione al convegno in Comunità Montana a S. Stefano di Cadore
NUOVE SPERANZE DI SVILUPPO PER IL COMELICO E SAPPADA

convegno 06 03 2009.JPGUna sala gremita di pubblico, operatori economici, rappresentanti istituzionali di enti pubblici e privati, come da tempo non si vedeva, quasi a segnalare il grande interesse per una prospettiva di sviluppo a medio e lungo termine, mai così auspicata come ora in tempi di profonda crisi economica. Il comprensorio ha risposto in modo massiccio partecipando al convegno "Comelico e Sappada: quale sviluppo per i prossimi anni?" svoltosi ai primi di marzo nella sala consiliare della Comunità Montana. Il messaggio è stato chiaro: "Siete solo voi gli artefici del vostro destino". Parole semplici ma significative che Adriano Rasi Caldogno, ma anche Mauro Varotto, relatori nel convegno, hanno indicato quale sintesi ideale degli interventi che si sono succeduti. Sono intervenuti anche l'arch. Agostinetto di Pieve di Cadore, il prof. Pilati di Trento, la prof.ssa Gatto di Padova che hanno illustrato in modo sintetico ma esaustivo le linee guida di tre progetti fondamentali, strettamente interconnessi, per uno sviluppo socioeconomico compatibile con l'ambiente. Il collegamento della ski area di Padola con Sesto e la Val Pusteria, il potenziamento del sistema inverno a Sappada e soprattutto la valorizzazione del gioiello ambientale costituito dall'Oasi della Val Visdende. Tre interventi strategici per un importo complessivo di circa 80 milioni di euro. Paradossalmente gli aspetti più problematici per passare dalle idee (qualcuno le ha definite, anche giustamente, "sogni") ai fatti non riguardano il reperimento delle risorse per gli investimenti. Come ha illustrato Mauro Varotto, esperto della Società Euris, fondi europei, statali e regionali possono supportare efficacemente tutte le proposte del territorio che sono già state inserite nell'Intesa Programmatica d'Area, strumento fondamentale per accedere alle opportunità previste dalla Regione. Altri sono i profili di attenzione che richiederanno molti approfondimenti. Il segretario regionale della programmazione Adriano Rasi Caldogno ha ricordato in primo luogo i vincoli di natura ambientale che la normativa in materia di zone SIC e di Protezione Speciale pone, specialmente per quanto riguarda il collegamento sciistico tra Padola e Passo Monte Croce Comelico. Vincoli che tuttavia non possono diventare un freno allo sviluppo socio economico per un comprensorio che ha nel turismo l'unica speranza per una crescita reale. Altro aspetto critico è quello che attiene alla progettazione esecutiva, il cui costo rilevante andrà affrontato a breve termine. Ma prima di tutto c'è l'aspetto della condivisione tra tutti i soggetti interessati, siano essi enti pubblici, imprenditori o privati cittadini, requisito essenziale per percorrere il cammino lungo e complesso che potrebbe portare a grandi risultati. Su questo piano il presidente della Fondazione Centro Studi Valerio Piller Roner ed il vice Mario Zandonella hanno sicuramente tratto risposte positive dal dibattito in sala. Pur in presenza di vari interventi che hanno proposto temi e indicazioni ulteriori (come la necessità di una maggiore attenzione al settore primario in montagna) va segnalata una generale condivisione dei progetti illustrati, in particolare da parte delle Regole del Comelico, protagoniste di primo piano nello sviluppo comprensoriale.

QUADRO FINANZIARIO IPOTIZZATO PER I PROGETTI:

COLLEGAMENTO SKI AREA PADOLA CON ALTA PUSTERIA
TIPO DI INVESTIMENTO
1 - Pista Campo € 850.000
2 - Pista rientro da Lunelli a Valgrande km 3 con innevamento € 3.000.000
3 - Impianti (telecabina) Valgrande Monte Colesei - interm. Lunelli € 10.000.000
4 - Pista Cima Colesei - Passo MC – Valgrande, Km 5,5 e innevamento € 5.500.000
5 - Pista Valgrande ed innevamento Km. 1,5 € 2.000.000
6 - Migliorie impianti innevamento esistenti € 100.000
7 - Camping Valgrande € 2.500.000
TOTALE € 23.950.000

POTENZIAMENTO SISTEMA INVERNO SAPPADA
TIPO D’ INVESTIMENTO
1 - Impianti di risalita e pista Pian dei Nidi € 5.700.000
2 - Parcheggio a due piani stazione di partenza Sappada 2000 € 3.500.000
3 - Tapis roulant di collegamento tra piste € 3.000.000
4 - Centro benessere € 9.600.000
5 - Albergo 4 stelle e centro benessere € 19.500.000
TOTALE € 41.300.000

OASI VAL VISDENDE
TIPO DI INVESTIMENTO
1 - Parcheggio Presenaio € 250.000,00
2 - Parcheggio Cima Canale € 150.000,00
3 - Impianto a fune accesso all’oasi € 9.500.000,00
4 - Tabelle informativa percorso delle malghe € 70.000,00
5 - Sistemazione strada forestale Casera d’Antola di Sopra € 200.000,00
6 - Integrazione strade forestali per pratica sci da fondo € 150.000,00
7 - Collegamento strada forestale per Casera Manzon € 80.000,00
8 - Ristrutturazione strutture ristorazione e ricettività € 3.000.000,00
TOTALE € 13.400.000,00

 

La cultura alpina di confine in un libro e in uno spettacolo
ANALISI E CONFRONTO TRA I COMUNI TRANSFRONTALIERI DI CONFINE
Presentato a Dobbiaco un volume della Fondazione CST e per la prima volta lo spettacolo "Comelincanto" in lingua tedesca

5 presentazione 18 apr 2009.JPGNella prestigiosa sala Mahler del Centro Culturale Grand Hotel di Dobbiaco si è svolta sabato 18 aprile 2009 la presentazione del volume "Comuni montani in zona alpina di confine: Sappada, Sesto, Obertilliach", un interessante lavoro di analisi e confronto realizzato dalla Fondazione Centro Studi Transfrontaliero. All'incontro erano presenti i sindaci interessati: Gianluca Piller Roner per Sappada, Fritz Egarter per Sesto Pusteria e Matthias Scherer per Obertiliach, che sono intervenuti assieme al presidente della Fondazione Valerio Piller Roner e al consigliere Mario Zandonella. Il lavoro di confronto tra queste realtà così diverse per appartenenza istituzionale (regione a statuto ordinario, provincia autonoma, Land austriaco) ma così simili per gli aspetti geografici, naturalistici e in parte socio-economici, ha fornito spunti davvero interessanti. È stato possibile conoscere aspetti curiosi e particolari, posizioni a volte diverse davanti a problemi comuni; tutti i relatori hanno sottolineato la validità dell'iniziativa che, nella reciproca comprensione delle somiglianze e delle diversità, si pone come utile punto di partenza per nuovi rapporti di collaborazione nell'ambito di progetti da finanziare con fondi Interreg. Al termine della presentazione è stata rappresentata al pubblico la prima versione in lingua tedesca dello spettacolo "Comelincanto", realizzato per iniziativa dell'Union Ladina del Comelgo, guidata da Lucio Eicher Clere, in collaborazione con Gruppo Musicale di Costalta, i Legar di Comelico Superiore e l’Associazione Obiettivo Luce. Un delicato omaggio alla terra di montagna, fatto di canzoni, balli, musiche, recitazioni, che ha colpito gli amici del versante transfrontaliero. Il ballo del matazin, classica maschera comeliana, funge da filo conduttore della narrazione ed è la metafora del passare delle stagioni, come simbolo della vita dell'uomo, in rapporto alla bellezza, ma anche alla difficoltà della vita in montagna.

2010

2012

In un convegno a Dosoledo presentata la ricerca di Elena Ferrario
GIOVANI LAUREATI DEL COMELICO: PARTIRE O RESTARE?

È il grande dramma delle zone marginali e della montagna in particolare: la fuga dei giovani laureati che priva la comunità delle sue migliori risorse, condizionando inevitabilmente le prospettive future. È davvero un processo irreversibile? Ci sono soluzioni che possano invertire la tendenza? Un interessante studio elaborato da Elena Ferrario, giovane ricercatrice attualmente impegnata in un Master in Scozia per una Università del Regno Unito, ha focalizzato l'attenzione sull'area del Comelico e Sappada, con circa 200 questionari sottoposti a laureati delle classi dal 1968 al 1988, con dodici interviste specifiche a laureati che sono restati in Comelico o vi sono ritornati, con otto interviste a Sindaci e amministratori del territorio. I risultati della ricerca sono stati presentati in un convegno con tavola rotonda svoltosi a Dosoledo nella sala incontri del Museo Algudnei con il patrocinio della Fondazione Centro Studi Transfrontaliero Comelico e Sappada. E non tutto è così scontato come sembra. Come ha evidenziato Elena Ferrario, la fuga dei laureati, il cosiddetto "brain-drain" è uno degli elementi fondamentali che portano allo spopolamento delle aree montane. Eppure esiste anche un "brain-gain" ovvero un recupero di laureati che resta nell'area o vi torna dopo un periodo in altre sedi. Dagli anni '90 ad oggi si assiste ad un progressivo aumento della percentuale dei laureati del Comelico e Sappada. Oggi se ne contano circa 300. L'analisi delle risposte date nel questionario alla domanda "perchè partire" individua due motivi principali: la carenza di opportunità lavorative idonee e la situazione di isolamento e difficile accessibilità dell'area montana. Ferrario tuttavia scava oltre la superficie e identifica altri fattori che non sempre vengono considerati. Risulta infatti che c'è un pessimismo disinformato che si unisce ad un ambiente demotivante. In altri termini moltissimi laureati che dichiarano la mancanza di offerte di lavoro idonee non hanno mai provato effettivamente a cercare lavoro in Comelico o in aree limitrofe. Inoltre in vari casi anche persone che dovrebbero sostenere la permanenza dei giovani in loco suggeriscono soluzioni diverse come unica strada per una crescita professionale. Analizzando invece l'altro grande tema della ricerca, "perchè restare o tornare", Ferrario evidenzia tre risposte: la qualità della vita legata alla famiglia, agli amici, all'ambiente; le radici della propria cultura e tradizione, ovvero il senso di appartenenza alla comunità e naturalmente un lavoro idoneo che può essere svolto nella zona. I questionari e le interviste evidenziano anche un fatto ben noto: la totale assenza di una politica statale, regionale e anche europea per lo sviluppo delle aree montane. Fatta eccezione per lodevoli iniziative di enti pubblici (vedi le borse di studio per i laureati della Comunità Montana Comelico e Sappada o della Magnifica Comunità di Cadore) manca assolutamente una visione strategica e di lungo periodo per le aree montane. Ferrario conclude la sua ricerca con proposte concrete. Il "brain-gain", la permanenza o il ritorno dei laureati in Comelico, deve essere considerato coma fattore di sviluppo ineludibile. E ciò può essere ottenuto solo creando opportunità di lavoro legate alla conoscenza del territorio e delle sue potenzialità, ma soprattutto puntando alla vera ricchezza del Comelico e dei suoi abitanti: la qualità della vita e l'attaccamento alle proprie radici e al senso di appartenenza alla comunità. Elementi che hanno già dimostrato la loro efficacia, come dimostra la ricerca di Elena Ferrario.

LA TAVOLA ROTONDA
Dopo l'illustrazione dei risultati della ricerca, si è svolta una tavola rotonda cui hanno partecipato a vario titolo rappresentanti delle istituzioni, giovani laureati, imprenditori e operatori del turismo. In apertura il prof. Mauro Pascolini dell'Università di Udine, ha suggerito alcune parole chiave per il successivo dibattito: la scala geografica per l'analisi che suggerisce situazioni diverse per aree genericamente considerate simili, infatti la montagna non è sempre uguale; la necessità di un cambiamento di rotta, perchè vi sono segnali, magari piccoli, che questo è possibile; l'equivoco della centralità della montagna, proclamata da tutti a parole ma negata chiaramente nei fatti. Due giovani laureate del Comelico hanno poi raccontato la loro esperienza. Lara Zandonella è tornata in Comelico grazie ad una opportunità di lavoro valida. Il fatto di vivere in montagna, pur con qualche difficoltà, la rende felice perchè lo stile di vita "slow" è decisamente migliore di quello della città. Silva Costa, per molti anni lontana dal Comelico, in realtà non lo aveva mai abbandonato. Sentiva un richiamo fortissimo per la propria terra e appena è stato possibile, quando cioè ha trovato una buona occasione professionale, è tornata nella sua terra facendo così un salto di qualità. Il sindaco di Santo Stefano di Cadore Alessandra Buzzo ha rimarcato la necessità di trasmettere come genitori l'importanza delle proprie radici e del senso di appartenenza alla propria terra; come amministratore pubblico ha lamentato il vuoto assoluto delle politiche statali e regionali per la montagna. La sua amministrazione fatta anche da molti giovani cerca di dare spazio alle istanze del mondo giovanile, ma non sempre c'è dialogo. Adriano Zandonella, presidente dell'Associazione Regole, ha focalizzato l'attenzione sull'ambiente e sulla qualità della vita come primo elemento per la permanenza dei giovani in Comelico. L'aspetto professionale è più complesso, in quanto spesso è difficile per un giovane affermarsi in settori particolari. Ricorda come l'esperienza democratica delle Regole, con la loro storia secolare, sintetizza l'entusiasmo dei giovani e la saggezza degli anziani come condizione essenziale per lo sviluppo. Alfredo Comis, imprenditore di Santo Stefano di Cadore, ha portato una parola di ottimismo. Nonostante la crisi imperante proprio in montagna le attività commerciali e artigianali resistono bene grazie alla solidarietà locale, alla forza della comunità. Per raccogliere le interessanti proposte di Elena Ferrario è necessaria un'azione che porti a fare "lobby", a riunire cioè tutte le risorse dei laureati del Comelico in Italia e all'estero, così da favorire al massimo l'inversione di tendenza allo spopolamento. Valerio Piller Roner, presidente della Fondazione CST, conferma che il senso di identità è la vera forza dei montanari, il valore aggiunto che può portare a risultati concreti. Primo tra tutti la consapevolezza che la ricchezza dell'ambiente va tutelata e valorizzata nei confronti di chi "sfrutta" la montagna, lasciando in loco solo le briciole. Però è necessario crederci davvero. Accoglie la proposta di Alfredo Comis, come Fondazione CST si avvierà un'azione in questo senso. Gianluigi Topran D'Agata, presidente del Consorzio turistico Val Comelico Dolomiti, ha chiuso la tavola rotonda soffermandosi sul tema del turismo come elemento unificatore per l'intera comunità. Spesso la tentazione di fare do soli a livello politico o associativo è forte. La soluzione è invece opposta. Solo facendo sistema in modo unitario e condiviso è possibile invertire la tendenza negativa.

 

Progetto “Manufatti e Paesaggi. Recupero delle costruzioni rurali in legno (tabià) per uno sviluppo consapevole delle aree montane”

Presentazione dei risultati nel Convegno “MONTAGNA FUTURA: legno antico nuovo abitare”
Longarone Fiere 27 ottobre 2012 ore 10.00

Circa quattro anni fa, la Fondazione Centro Studi ebbe modo di ottenere dalla Fondazione Cariverona un importante contributo mirato alla realizzazione del progetto di valorizzazione dell'architettura rurale in Comelico e Sappada. L'idea di fondo era quella di realizzare un prontuario per il recupero dei tabià, oltre a iniziative per la divulgazione di questo patrimonio inestimabile, specie tra i giovani.
Il lungo lavoro di ricerca, rilievo ed elaborazione di alcune proposte si configura come un valido supporto per i tecnici, i possessori dei fabbricati, gli uffici tecnici locali e la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici, per una valutazione corretta ed attendibile del valore degli stessi. Ciò potrà consentire un'adeguata programmazione degli interventi di recupero e riuso, che tengano conto delle specificità dei fabbricati ma anche delle esigenze del vivere moderno.
I risultati del progetto verranno diffusi nel convegno in programma a Longarone, sabato 27 ottobre con inizio alle ore 10.00, in concomitanza con l'inaugurazione della Fiera “Arredamont”.
Consegnando l'iinvito al convegno, dalle ore 10 alle ore 11, sarà possibile entrare gratuitamente nell'area fieristica. A tutti i partecipanti che si registreranno prima dell'inizio verrà anche consegnata la cartellina con la copia in formato elettronico del prontuario realizzato dall'arch. Flavio Bona.

 

2014

Trasmissione Filmati documentari "Costruzioni rurali in legno"

su Telebelluno e Teledolomiti

Lo studio ricerca "Recupero costruzioni rurali in legno per uno sviluppo consapevole delle aree montane" che si è svolto nell'ambito territoriale del Comelico e Sappada promosso dalla Fondazione Centro Studi Transfrontaliero del Comelico e Sappada con il finanziamento della Fondazione Cariverona prevedeva per l'Azione 5 la produzione di filmati idonei alla divulgazione, mediante la televisione, dei contenuti della ricerca e dei suoi esiti (10 puntate della durata di circa 12-15 minuti ciascuna).
La trasmissione dei 10 brevi filmati documentari "Costruzioni rurali in legno" ha avuto cadenza settimanale secondo il seguente calendario:
- su Telebelluno sabato alle ore 17,55, domenica alle ore 15,00, giovedì alle ore 23,30;
- su Teledolomiti lunedì alle ore 19,00, martedì alle ore 21,00, mercoledì alle ore 13,00.

Il ciclo di puntate si è concluso giovedì 13 febbraio ed è ripreso sabato 15 febbraio fino al 17 aprile 2014.
I temi sono:
TABIÉ BOTIRE: tipologia e organizzazione degli spazi – funzioni – particolarità costruttive – degrado e conservazione.
CASA DAL COI: tracce della Costalta delle origini – sulla casa come oggi si trova – la casa arcaica e le modifiche recenti.
CASA MUSEO IN BORGATA CRETTA - SAPPADA: sulla casa, la sua storia, la casa oggi – intervista a Luigi Kratter.
BORGATE KRATTEN ECCHE - SAPPADA: borgate come origine insediativa – tipologia urbanistica – la stalla (interni) – la casa (interni).
CIMASAPPADA - SAPPADA: caratteristica insediativa – il nucleo e le sue componenti – una stalla fienile come caso studio.
COSTALTA: struttura microurbanistica – l'insediamento e il paesaggio rurale – le case in legno – interni.
PADOLA DOSOLEDO: inquadramento territoriale paesaggistico – tracce del rifabbrico nello stato attuale – i barchi – i fienili di Dosoledo.
CASAMAZZAGNO, STUDNEI, STABLAMAN: territorio agrario e modelli insediativi – tipologie insediative.
ANTICHI MESTIERI 1: dimostrazione di squadratura dei tronchi e di realizzazione delle scandole.
ANTICHI MESTIERI 2: realizzazione di travature e tavolame con sega veneziana ad acqua.

 

Serate con l'autore 2010 - 2016

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Progetto Recupero costruzioni rurali in legno per uno sviluppo consapevole delle aree montane
Promosso dalla Fondazione Centro Studi Transfrontaliero del Comelico e Sappada con il sostegno della Fondazione Cariverona

UNO STUDIO SUGLI EDIFICI RURALI ED IL LORO CORRETTO RECUPERO

Il patrimonio di edifici rurali nel comprensorio del Comelico e Sappada ha un valore notevolissimo. In alcuni centri come Sappada e Costalta di San Pietro il numero dei manufatti storici è molto alto. In altri paesi i devastanti incendi, specialmente nel 1800, portarono alle ricostruzioni in pietra (il cd. "rifabbrico") e quindi alla perdita di molte testimonianze di architettura rurale. Proprio per valorizzare questo patrimonio, la Fondazione Centro Studi Transfrontaliero Comelico e Sappada ha promosso con il supporto finanziario della Fondazione Cariverona uno studio affidato all'arch. Bona di Belluno, che prevede varie azioni di rilievo. La prima è legata alla ricognizione sul territorio degli esempi più significativi di costruzioni rurali, con rilievi in loco per inquadrare scientificamente i manufatti. Quindi è prevista la realizzazione di un "manuale" contenente utili indicazioni per un recupero corretto e funzionale da parte dei proprietari privati e pubblici. Si intende infatti dimostrare come sia oggi possibile il recupero - riuso di questi antichi manufatti, garantendone nel contempo la loro conservazione. Tale manuale verrà messo a disposizione gratuitamente degli uffici tecnici comunali e dei professionisti del settore. Ma il progetto si prefigge anche di fornire un contributo affinché la popolazione e soprattutto i giovani si riapproprino del valore identitario delle antiche costruzioni in legno ancora presenti in Comelico e Sappada, riconoscendo loro non solo il ruolo di testimonianza di cultura e abilità costruttive delle generazioni passate, ma anche di segni di connotazione di un paesaggio che – pur nell’inevitabile processo di mutazione - si propone oggi come elemento primario di sviluppo per la montagna. Sono stati quindi coinvolti, grazie alla sensibilità e disponibilità dei dirigenti scolastici e dei professori, gli istituti cadorini del settore tecnico: il corso per operatore del mobile e dell'arredamento a Santo Stefano di Cadore ed il corso per edili a Pieve di Cadore. I contenuti dell’attività didattica e le modalità per lo svolgimento sono state esaminate con i docenti individuando i seguenti principali percorsi: elementi di storia locale centrata sull’origine ed evoluzione delle costruzioni in legno; analisi fisico/formale degli edifici con esercitazioni di rappresentazione; approfondimento dello studio nell’ambito della tecnologia delle costruzioni; verifica delle materie trattate con viaggi studio sul territorio, in particolare a Dosoledo, San Nicolò Comelico, Costalissoio, Costalta e Sappada. Il progetto prevede anche la realizzazione di una serie di brevi filmati illustrativi su DVD e diffusi a enti e istituzioni interessate.

Mostra itinerante

FIERA RI-COSTRUIRE 3.0 – LONGARONE
Salone dell’edilizia, del risparmio energetico
e della sicurezza
25-26 febbraio e 3-4-5 marzo 2017

MOSTRA ITINERANTE
c/o Fiera Ri-Costruire 3.0
Longarone Fiere
orari di apertura
venerdì 14.30-19.00
sabato e domenica 9.00-19.00
in collaborazione con Longarone Fiere

FIERA RI-COSTRUIRE 3.0 - LONGARONE
13-14 / 19-20-21 febbraio 2016

PRESENTAZIONE
venerdì 19 febbraio 2016 ore 18.00
Centro Congressi Longarone Fiere
Presentazione del progetto “Recupero e riuso delle antiche costruzioni rurali in legno”

MOSTRA ITINERANTE
c/o Fiera Ri-Costruire 3.0
Padiglione C
Longarone Fiere
13-14 / 19-20-21 febbraio 2016
orari di apertura
venerdì 14.30-19.00
sabato e domenica 10.00-19.00
in collaborazione con Longarone Fiere

presso le SCUOLE SUPERIORI DI PRIMO GRADO
DI AURONZO DI CADORE
Piazza Vigo 2 - Auronzo
dal 10 gennaio al 01 febbraio 2014
orario di apertura:
mattino da lunedì a sabato h. 10.00 – 12.00
pomeriggio martedì e venerdì h. 15.00 - 17.00
Inaugurazione il giorno 10 gennaio

in collaborazione con
l'Istituto Comprensivo di Auronzo di di Cadore

presso la SCUOLA C.F.P.M.E
Via Stadio 11/a - SEDICO
dal 23 settembre al 17 novembre 2013
orari di apertura:
dal lunedì al venerdì ore 8.00 – 12.30 e ore 13.30 - 17.30
sabato mattina ore 9.00 - 12.00
Inaugurazione il giorno venerdì 4 ottobre alle ore 9.00

in collaborazione con la Pro Loco di Sedico

SALA MOSTRE
C/O SALA CONVEGNI DI CIMASAPPADA
- SAPPADA
dal 2 al 14 settembre2013
orari di apertura:
dal lunedì al sabato
dalle ore 17.00 alle ore 19.00

in collaborazione con il Comune di Sappada / Plodn

SALA MOSTRE DEL MUSEO
DELLA CULTURA ALPINA LADINA DEL COMELICO - PADOLA
dal 04 luglio al 31 agosto 2013
orari di apertura:
mese di luglio: giovedì, sabato e domenica ore 15.30 – 18.30
mese di agosto: martedì, giovedì, sabato e domenica ore 15.30 – 18.30
in collaborazione con
il Museo della Cultura Alpina Ladina del Comelico,
la Regola di Padola
e il Consorzio Turistico Val Comelico

SALA DELLA REGOLA DI COSTALTA - COSTALTA
dal 25 maggio al 30 giugno 2013
orario di apertura:
martedì e giovedì mattina ore 8.00 – 12.00
sabato mattina ore 8.00 – 12.00
e pomeriggio ore 13.30 – 16.00
domenica apertura su richiesta
Inaugurazione il giorno sabato 25 maggio

alle ore 17.00
in collaborazione con la Regola di Costalta

SALA POLIFUNZIONALE presso SCUOLE PRIMARIE - DOSOLEDO
dal 30 marzo al 6 aprile 2013 (Pasqua esclusa)
orario di apertura:
mattino ore 10.30 – 12.00
pomeriggio ore 16.00 – 18.00
sabato 6 aprile solo mattino ore 10.30 – 12.00
Inaugurazione il giorno 30 marzo alle ore 10.30

in collaborazione con il Comune di Comelico Superiore e Istituto Comprensivo

FIERA COSTRUIRE 2013 - LONGARONE
dal 21 al 24 febbraio 2013

Salone dell'edilizia e dell'abitare - Longarone Fiere
in collaborazione con Longarone Fiere

SALA CONSILIARE DEL COMUNE DI SAN PIETRO DI CADORE
dal 26 dicembre 2012 al 11 gennaio 2013
orario di apertura:
mattino da lunedì a venerdì ore 10.00 – 12.00
pomeriggio lunedì, mercoledì e venerdì ore 16.00 - 18.00
Inaugurazione il giorno 26 dicembre alle ore 17.00
in collaborazione con il Comune di San Pietro di Cadore

 

Pubblicazioni

A supporto delle attività di informazione effettuate nel territorio la Fondazione CST realizza ogni anno una rivista a numero unico, contenente i progetti e la descrizione delle attività svolte annualmente (workshop, riunioni e incontri Interreg).

Rivista Fondazione CST anno 2014

Rivista Fondazione CST anno 2013

Rivista Fondazione CST anno 2011 - 2012

Rivista Fondazione CST anno 2010

Rivista Fondazione CST anno 2009

Rivista Fondazione CST anno 2008

Rivista Fondazione CST anno 2007

 


Vademecum per il recupero e riuso delle antiche costruzioni rurali in legno

 

Interreg Italia - Austria

 

Archivio incontri Interreg - Interreg Rat Dolomiti Live 2007 - 2013

Fondo Piccoli Progetti Interreg Rat "Dolomiti Live"

Fondo piccoli progetti Tirolo dell'Est / Osttirol - Provincia di Bolzano - Provincia di Belluno

Un obiettivo specifico dell'Intereg - Rat "Dolomiti Live" era l'istituzione di un fondo per piccoli progetti, al fine di favorire una cooperazione transfrontaliera di base e il processo di integrazione nell'area frontaliera.

Le tematiche ed i contenuti di questi piccoli progetti hanno riguardato:

  • la scuole e la formazione in generale
  • la natura e l'ambiente / l'energia / la mobilità
  • l'ambito sociale
  • arte e cultura (musei, musica, arte popolare ecc.)
  • turismo ed economia

La durata massima dei progetti non doveva superare il periodo di un anno.
L'attenzione dei progetti doveva essere rivolta ad iniziative di scambio, incontro e varie attività transfrontaliere.
Sono state sostenute preferibilmente iniziative transfrontaliere nell'ambito di una cooperazione a lungo termine.
I destinatari di questi fondi potevano essere:

  • Scuole
  • Enti di formazione e di attività culturali
  • Associazioni di pubblica utilità
  • Altre piccole organizzazioni non profit

Piccoli progetti 2011

Piccoli progetti 2012

Piccoli progetti 2013

Piccoli progetti 2014

 

Piccoli progetti confinanziati dalla Fondazione CST

Progetto “Sommercampus” tra Sappada e Innervillgraten

In seguito al successo dello svolgimento del Sommercampus 2013 e 2014 tra i Comuni transfrontalieri di Sappada e Innervillgraten, a cui hanno partecipato i ragazzi e le famiglie delle comunità, è stata espressa la volontà di consolidare i rapporti creati tra le popolazioni, soprattutto tra le fasce giovanili, con una nuova edizione del campus estivo. Ai ragazzi delle comunità è stato nuovamente proposto un Sommercampus di reciproco scambio, con il fine di approfondire l’insegnamento della lingua tedesca nelle Scuole Secondarie di Primo grado di Sappada e della lingua italiana nella Hauptschule per il Comune di Innervillgraten.
Le prime due edizioni del campus estivo erano state finanziate grazie al Fondo Piccoli Progetti Interreg (Programma Interreg IV – Interreg Rat Dolomiti Live), con il sostegno del Gal Alto Bellunese e della Fondazione Centro Studi Transfrontaliero del Comelico e Sappada; quest'anno, in assenza dei fondi transfrontalieri, i Comuni hanno partecipato alle spese, e l'Associazione Plodar di Sappada ha ricevuto il contributo del Consorzio dei Comuni del Bacino Imbrifero Montano del Piave appartenenti alla Provincia di Belluno e della Fondazione Centro Studi Transfrontaliero del Comelico e Sappada. Rivolto ai ragazzi dell'età compresa tra 11 e 14 anni, il Sommercampus ha l'obiettivo di favorire l’apprendimento di una lingua straniera sul posto e approfondire i contatti instaurati. Il campus estivo appena concluso con successo è stato articolato quest'anno in una nuova formula: dapprima i ragazzi sappadini sono stati ospitati ad Innervillgraten (16 - 20 luglio) e subito dopo i ragazzi di Innervillgraten sono stati a loro volta ospiti a Sappada (20 – 24 luglio).
Durante il periodo una trentina di ragazzini ha potuto svolgere una serie di attività per conoscersi, conoscere i paesi coinvolti e imparare la lingua straniera: visita ad attività artigianali (falegnameria, apicoltura, lavorazione del vetro e della lana), ad antichi manufatti (segheria alla veneziana), gite in montagna (Kalkstein, Laghi d'Olbe e Val Visdende – Malga Dignas), dimostrazioni dei Vigili del fuoco e esercitazioni sportive (golf e tennis). Non è mancato un momento comunitario con la S. Messa ad Innervillgraten, animata da canti dei ragazzi in italiano e tedesco.
Il periodo del campus si è svolto con un tempo splendido, che ha favorito le gite e i giochi all'aperto, sia ad Innervillgraten nei dintroni dell'ostello, che a Sappada presso la Baita degli Alpini, dove i ragazzi hanno mangiato.
Partner del progetto sono l’Associazione Plodar, con la collaborazione del Comune di Sappada, e il Comune di Innervillgraten; sono state coinvolte anche diverse associazioni locali (Familenverband, Feuerwehr Innervillgraten. Alpini Sezione ANA), che hanno organizzato e supportato le varie attività, al chiuso o all'aperto. Al personale di sorveglianza si sono affiancati anche i genitori, in qualità di accompag
natori e per la preparazione dei pasti.
In attesa del Sommercampus 2016, per cui sono già state gettate le basi, sono state proposte altre iniziative di scambio tra le comunità di Sappada ed Innervillgraten, all'insegna della reciproca amicizia.


"I resti della Prima guerra mondiale"

Risultati della ricerca in archivio e della documentazione archeologica delle vestigia della 1° Guerra Mondiale lungo la Catena Carnica Principale.
relazione progetto

 

Piccolo progetto Interreg “Sommercampus – un paese bilingue” tra Sappada e Innervillgraten

In seguito al successo dello svolgimento del Sommercampus 2013 tra i Comuni transfrontalieri di Sappada e Innervillgraten, a cui hanno partecipato i ragazzi e le famiglie delle comunità, è stata espressa la volontà di consolidare i rapporti creati tra le popolazioni, soprattutto tra le fasce giovanili, coinvolgendo anche i loro genitori. Ai ragazzi delle comunità è stato nuovamente proposto un campus estivo di reciproco scambio, con il fine di approfondire l’insegnamento della lingua tedesca nelle Scuole Secondarie di Primo grado di Sappada e della lingua italiana nella Hauptschule per i Comuni di Innervillgraten. Il campus è stato pertanto occasione di esercitazione pratica e miglioramento delle conoscenze linguistiche apprese in ambito scolastico, per favorire il superamento delle difficoltà nella reciproca conoscenza tra le popolazioni ed approfondire ed ampliare le esperienze del campus organizzato in precedenza. Ai genitori dei ragazzi è stato offerto in primavera un corso di lingua, con esercitazioni pratiche.
Dopo il primo esperimento dello scorso anno sono stati valutati congiuntamente i punti di debolezza e i problemi. Attraverso questa esperienza l’offerta del campus è stata migliorata e adattata. Obiettivi principali sono stati il consolidamento dei contatti e rapporti tra le comunità di Sappada e Innervillgraten, che permetta da un lato l'approfondimento delle conoscenze reciproche, anche linguistiche, tra i ragazzi e le loro famiglie e dall'altro lato possa rappresentare un'utile esperienza di soggiorno in comunità legate da rapporti creati precedentemente con il Piccolo Progetto Sommercampus. Le attività proposte ai genitori sono state organizzate a partire dal mese di giugno 2014, con momenti di scambio nel periodo estivo, in cui è stato proposto il campus per i ragazzi.
Ai ragazzi è stato offerto un Campus estivo durante l'estate 2014, rivolto principalmente ai ragazzi dell'età compresa tra 11 e 14 anni. Il campus estivo è stato così articolato: dapprima i ragazzi austriaci sono stati ospitati per una settimana a Sappada (settimana dall'14 al 18 luglio) e poi i ragazzi di Sappada sono stati a loro volta ospitati ad Innervillgraten dal 25 al 29 agosto.
Durante i periodi sono state offerte loro una serie di attività (sport, natura, cucina) per conoscersi, conoscere i paesi coinvolti e apprendere la lingua straniera attraverso attività didattiche, come l’affissione di cartellini bilingui, italiano / tedesco, sul territorio. In tali cartellini, accanto alle lingue ufficiali dei paesi coinvolti (italiano e tedesco) sono affiancate altre due lingue: le due varianti del dialetto tedesco parlato da entrambe le popolazioni. Attraverso questa azione la curiosità degli abitanti e anche degli ospiti è stata stimolata all’apprendimento linguistico e alla conoscenza del progetto in corso tra i due paesi.
Nel progetto sono coinvolti i Comuni e le diverse associazioni locali, che hanno organizzato attività varie, come gite, attività al chiuso o all'aperto. Al personale di sorveglianza sono stati affiancati alcuni genitori volontari in qualità di accompagnatori.
È stata inoltre prodotta una maglietta come ricordo del progetto e dell'esperienza, che si è rivelata molto positiva per il rafforzamento dei contatti e rapporti tra le comunità di Sappada e Innervillgraten. Da un lato infatti sono state approfondite le conoscenze reciproche, anche linguistiche, tra i ragazzi e dall'altro lato è stata un'utile esperienza di soggiorno, che ha permesso di approfondire gli scambi culturali tra le popolazioni e sperimentare modi di vita rapportati a condizioni ed esigenze dettate da un ambiente simile.

 

Sole senza confini - Sonne ohne Grenzen

Il progetto ha avuto come tema la riscoperta delle meridiane del territorio del Comelico/Sappada
pag. 1
pag. 2

 

Piccolo Progetto Interreg Sommercampus

Ha preso avvio l'8 luglio 2013 il Piccolo progetto Interreg "Sommercampus" tra l'Associazione Plodar di Sappada e il Comune di Innervillgraten: esso ha previsto l'organizzazione di un Campus estivo durante l'estate 2013, rivolto ai ragazzi delle Scuole Secondarie di Primo Grado (classi seconda e terza) e ai ragazzi coetanei di Innervillgraten che frequentano la Hauptschule. Obiettivo del progetto è apprendere una lingua straniera sul posto e allacciare contatti tra le famiglie e quindi tra le comunità.
Nella settimana dall'8 al 12 luglio i ragazzini austriaci sono stati ospitati per una settimana a Sappada, mentre dal 26 al 30 agosto i ragazzini sappadini sono stati ospiti a loro volta ad Innervillgraten.
Durante i periodi è stato offerto loro un ricco programma di attività (sport, natura, cultura locale, ecc.) per conoscersi, conoscere i paesi coinvolti e apprendere la lingua straniera.
Nel progetto erano coinvolti i partner, che fanno da capofila, e le diverse associazioni locali, che collaborano all'organizzazione delle varie attività.
In accordo con la Scuola Secondaria di Sappada, i ragazzi di Sappada della classe terza hanno elaborato durante l'a.s. 2012 / 2013 un “manuale di sopravvivenza” in tedesco ed italiano anche per i coetanei austriaci, per fornire agli iscritti una preparazione e un supporto linguistico finalizzato al soggiorno all'estero.

 

 

Corso di lingua pratico per attività turistiche e commerciali in ambito transfrontaliero

All'inizio di ottobre 2012 ha preso avvio il progetto Corso di lingua pratico per attività turistiche e commerciali in ambito transfrontaliero nella sede del Museo AlguDNei a Dosoledo, che durerà fino ad inizio dicembre: il progetto rientra nell'ambito del Fondo Piccoli progetti dell’Interreg Rat Dolomiti Live, il quale ha finora finanziato una dozzina di piccoli progetti di collaborazione transfrontaliera che non possono trovare capienza nei bandi ordinari. I destinatari sono enti o associazioni riconosciute che possono proporre iniziative di collaborazione transfrontaliera nei settori più vari, con procedure e formalità semplificate. I progetti naturalmente prevedono la partecipazione di partner italiani e austriaci, come nel caso del corso di lingua degli enti Tourismusverband Osttirol e del Consorzio Turistico Val Comelico Dolomiti. Poiché nei territori del Tirolo dell'Est e del Bellunese persistono ancora difficoltà ad interagire linguisticamente in modo sufficiente con ospiti tedeschi o italiani, sia nell'ambito gastronomico / alberghiero che in quello commerciale, l'offerta del corso di lingua (rispettivamente tedesco e italiano) ha lo scopo di approfondire da un lato le conoscenze linguistiche e dall'altro rafforzare lo scambio dei collaboratori impiegati nell'ambito turistico e lavorativo. La parte teorica dei corsi viene affrontata in loco (Dosoledo - Comelico Superiore e Sillian) grazie a insegnanti qualificate, mentre la parte pratica viene svolta congiuntamente in due incontri in Val Pusteria.